Sarri, replica durissima a Moggi: “Non rispondo a un radiato”

ROMA – Sarri, questa volta, ha chiesto di parlare. I ripetuti attacchi di Luciano Moggi, moltiplicati dopo Monaco di Baviera, lo hanno indotto a replicare con durezza. Era furioso come poche volte lo hanno visto negli ultimi tre anni a Formello. Si è sentito tirare per la giacca: da qualsiasi punto di vista si voglia giudicare, è stato l’ultimo allenatore a consegnare lo scudetto alla Juventus. Un fatto indiscutibile, anche se Moggi senior non ha mai detto che sarebbe andato in B, ma il contrario.

Sarri e la replica a Moggi

Allenando Ronaldo e compagnia bella, quella squadra non poteva retrocedere, ha spiegato. Ma è chiaro che si trattava di una provocazione o di una polemica aspra, quasi una presa per i fondelli. Sarri, attraverso i canali societari della Lazio, è intervenuto e ha replicato. «Le critiche di Moggi? Mi mette in difficoltà perché dovrei rispondere a un radiato, quindi mi sentirei di mancare di rispetto ai non radiati. La verità è che l’ultimo scudetto della Juve è stato sotto la mia gestione e in una storia ultracentenaria l’unica retrocessione della Juve è stata sotto la sua gestione. E anche con 17 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie B. Purtroppo ho anche la sensazione di quello che c’è dietro le sue dichiarazioni, ma i fatti sono questi». Sulle sensazioni di Sarri, meglio affidarsi a ogni libera interpretazione e restare distanti dalla dietrologia: siamo in epoca di dossieraggio.

Il futuro di Sarri nella Lazio

Restano, invece, le immagini degli oltre quattromila laziali in festa e in trasferta a Monaco di Baviera: non si erano mai spinti verso un sogno come è accaduto sotto la gestione Sarri, a un passo dai quarti Champions e secondo nel passato campionato, davanti (sul campo) alla Juve. La cronaca racconta di un nuovo ciclo e una squadra da ringiovanire, di un futuro denso di incertezze e rinviato dalla società a fine maggio per un bilancio conclusivo, come accade ogni anno con Lotito. Sarri ha incassato una fiducia vincolata al contratto in scadenza nel 2025. C’è chi lo ha interpretato come un invito a non trascurare l’aspetto economico (nel caso in cui preferisse anticipare la risoluzione del rapporto), ma in troppi non conoscono a fondo Lotito. Il presidente non ha realmente deciso o pensato cosa farà il prossimo anno. Eventualmente non lo libererebbe per ritrovarselo il prossimo anno in concorrenza su un’altra panchina della Serie A. Mau, in ogni caso, ha esaurito l’argomento. «Sento quotidianamente la fiducia del club, se viene esposta pubblicamente mi fa piacere, ma non è che mi mancasse niente da questo punto di vista» il suo ragionamento, slegato dal contratto. Gli farebbe piacere ripartire con i giovani, ma vorrebbe che la Lazio investisse con profondità sullo scouting e si chiarissero in fretta ambizioni, obiettivi, programmi.


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